Sherry

Vino originariamente prodotto presso la città di Jerez de la Frontera, in Spagna. Il suo nome trae origine dall'antica città fenicia di Xerò che venne conosciuta nei secoli con diversi nomi: Ceret dagli Antichi Romani, Sherish dagli arabi, Jerez dagli spagnoli e Sherry dagli inglesi. Nella sua produzione si utilizzano vitigni come il Canacazo, il Mollar, il Moscato, il Palomino e il Pedro Ximénez. Deve le proprie particolari caratteristiche al processo di lavorazione che consiste nel far appassire le uve sopra delle stuoie immediatamente dopo la vendemmia. Per quanto riguarda il Palomino, che viene utilizzata per il 90% della produzione, si preferisce effettuare una vendemmia tardiva che permette di ottenere lo stesso risultato. Una volta ammostato, si lascia fermentare per circa 8 giorni per poi procedere con una mutizzazione di vino a 78% vol. Durante la fermentazione si viene a creare in superficie uno strato di lieviti esausti chiamato "Flor" che, in base al suo spessore, permette al mastro cantiniere, chiamato Capataz, di selezionare il tipo di Sherry da far invecchiare. Il metodo di invecchiamento adottato è di tipo "soleras y criadera", letteralmente “sole e terra”. Si distinguono le seguenti tipologie: Fino, dal colore giallo paglierino, dal bouquet delicato e dal gusto fruttato; Manzanilla, fatto a Sanlucar De Barrameda, dal retrogusto deciso; Amontillado, fino invecchiato dal colore che varia tra l’oro vecchio e il bruno rossastro. Dal gusto secco con caratteristiche note di mandorla; Palo Cortado, assemblato tra vini effettuato durante l’invecchiamento del Fino e dell’Oloroso; Oloroso, dal colore bruno rossastro. Presenta un bouquet ricco e un corpo pieno; Amoroso, dal colore scuro. Ottenuto dalla miscela di Oloroso, vino liquoroso e vino dolce; Pale Cream, Sherry Fino con aggiunta di "dulce pasa", mosto di uve Palomino avente anche fino al 50% di zucchero, e addizionato di alcool di vino fino al 9%;